Un’idea venuta direttamente da Napoli...

15.02.2014 00:29

Quindici anni fa, a Napoli, il panettiere del “Panificio Mosca”, affisse in vetrina “ un pane in attesa”. 

Il primo di una serie di gesti di solidarietà per quelli che non hanno di che pagarsi il pane. Il principio era semplice: un cliente con più soldi pagava due panini, uno per sé, l’altro da mettere in attesa per  la persona che quel giorno non aveva le poche lire per comprarlo. Il panettiere si serviva di una lavagna che lasciava in vetrina e dove indicava: “un pane in attesa” e chi aveva fame andava a prenderlo.

L’idea è cresciuta esponenzialmente in Italia e non solamente per i panifici ma anche per i ristoranti che affiggono qualche volta il cartello “un pasto in attesa”.

Di colpo ci si sono messe anche delle simpatiche bettole. Ed ecco l’apparizione del “ caffè sospeso”. Si entra, si pagano due caffè, uno per sé ed uno per lo sconosciuto che non ha di che pagarsi una bevanda calda e che vedrà in vetrina che c’è qualche caffè pagato anticipatamente. 

 Il “pane in attesaed il “caffé sospeso”, il cui principio è quello di comprare per chi non ha i mezzi. Questione di fiducia ma, a quanto se ne sa, fino ad ora nessuno ha mai fatto il furbo. E’ sufficiente proporre il progetto al proprietario, che non può rifiutare senza passare per un cafone. 

Non tutto è perduto in  questo mondo tristanzuolo, finché si riesce a fare un gesto tanto semplice quanto disinteressato.